Attenzione, c’è un comportamento che tanti genitori tendono ad avere con il proprio figlio senza sapere di avere rischiato grosso, ecco di cosa si tratta.
Non esiste certamente una scuola per essere bravi genitori, non è detto che lo si riesca ad essere nemmeno se si è avuto un buon esempio a cui ispirarsi. Anzi, spesso sono proprio e persone che hanno avuto delle mancanze sin da quando erano bambini che sanno bene di cosa avrebbero avuto bisogno, per questo fanno il possibile per renderli sereni e dare loro il sostegno che può rivelarsi utile.
Nonostante tutto, non si può ovviamente essere esenti dagli errori, può bastare anche solo un momento di nervosismo per commettere un’azione non voluta ma che può finire per ferire il proprio figlio, anche se ce ne rendiamo conto solo qundo si nota quale sia stato l’effetto. Non tutti i comportamenti non hanno conseguenze, anzi ce n’è uno estremamente scorretto pur essendo diffuso e che può portare ad andare incontro a un pericolo inimmaginabile per molti.
Fai questo a tuo figlio? Basta una volta e rischi grosso
Il rischio di sbagliare quando facciamo qualcosa a nostro figlio può essere dietro l’angolo, anche se in genere si tende ad agire a fin di bene. A volte un comportamento può essere interpretato male dal diretto interessato e può lasciare il segno anche quando crescerà. Ce n’è uno in modo particolare, però, che può portare anche ad avere problemi con la legge, anche se forse nessuno se lo sarebbe aspettato visto che in genere è estremamente diffuso.
Il riferimento è alle frasi denigratorie e atteggiamenti di disprezzo ripetuti nel tempo, che possono essere assimilate ai maltrattamenti in famiglia. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30780 del 15 settembre 2025, dove è stato stabilito di poter parlare di maltrattamenti anche se questo sono di tipo verbale, non solo se ci sono segni di percosse.

Rimproveri con insulti sono assimilati a maltrattamenti – Officinamagazine.it
In alcuni casi si può arrivare a fare questo solo perché nervosi per altri motivi o perché si spera che questo possa spingere un figlio a fare meglio, ma invece si compie nella maggior parte delle situazioni l’effetto opposto. Espressioni assimilabili agli insulti possono infatti rimbobare nella mente anche per anni fino a fare credere a un ragazzino di essere inferiore ad altri coetanei o di non essere in grado di soddisfare le aspettative dei genitori.
Gli Ermellini hanno messo in evidenza come queste azioni possano essere ancora più gravi se vengono rivolte a un figlio adolescente, quindi in piena crescita, essendoci il rischio che questo possa danneggiare, anche in maniera irreversbile, la sua personalità e la sua autostima. La decisione nasce dalla condanna subita da un uomo in primo grado per maltrattamenti in famiglia per condotte commesse tra gennaio e luglio 2020, poi confermata dalla Corte d’Appello di Venezia a novembre 2022, sottolineando che la gravità e la frequenza degli insulti rivolti alla figlia integrassero il reato contestato. Nonostante questo, lui aveva sceto di ricorrere in Cassazione, evidenziando un errore nella valutazione delle prove, oltre a errori di diritto. Il ricorso aveva fatto leva sul concetto di abitualità, ritenuto incompatibile perché lui rientrava a casa solo il fine settimana trascorrendo gli altri giorni in Svezia per motivi di lavoro.
Questo però non è bastato, a confermare i maltrattamenti erano state anche alcune testimonianze della zia e della mamma della giovane. La Suprema Corte ha così ribadito un principio determinante, possiamo parlare di maltrattamenti anche se questi non avvengono sul piano fisico, specialmente se sono reiterati nel tempo.
Attenzione, c'è un errore grave che un genitore f spesso con un figlio - Officinamagazine.it






