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Google sa tutto di te: se apri questa cartella scopri tutte le tue conversazioni registrate finora

Google: come disattivare i servizi attiviGoogle sa tutto di te: se apri questa cartella scopri tutte le tue conversazioni registrate finora -officinamagazine.it

La questione della privacy e della raccolta dei dati personali da parte delle grandi aziende tecnologiche è sempre più centrale e dibattuta.

Tra i colossi più discussi vi è sicuramente Google, che con i suoi numerosi servizi e dispositivi intelligenti è al centro di polemiche riguardo alla registrazione continua delle conversazioni degli utenti.

Ma cosa significa realmente che Google “ci ascolta”? E quali sono le implicazioni di questo monitoraggio? Facciamo chiarezza analizzando gli aspetti più rilevanti e aggiornati.

Google e la registrazione delle attività vocali: cosa succede davvero

Quando utilizziamo un dispositivo Google dotato di assistente vocale, come Google Home o uno smartphone Android con funzione “Ok Google”, il sistema è progettato per essere sempre in ascolto del comando di attivazione. L’assistente vocale deve captare il segnale “Ok Google” o “Ehi Google” per poter rispondere alle nostre richieste, e per questo motivo resta in modalità di ascolto passivo.

Google vocal: come disattivare la geocalizzazione

Google e la registrazione delle attività vocali: cosa succede davvero-officinamagazine.it

Tuttavia, questo sistema non è infallibile: può capitare che vengano attivate registrazioni anche in assenza di una reale volontà dell’utente, ad esempio quando parole simili al comando di attivazione vengono pronunciate durante conversazioni comuni.

Questa dinamica non è esclusiva di Google; anche altri dispositivi come Alexa di Amazon funzionano secondo lo stesso principio. Il rischio è che vengano catturate conversazioni private senza che l’utente ne sia consapevole, generando una raccolta di dati che può diventare molto estesa e dettagliata.

Il colosso di Mountain View consente agli utenti di accedere a tutte le registrazioni vocali effettuate tramite il proprio account Google. Visitando la sezione “Le mie attività” all’interno della piattaforma, è possibile consultare in modo trasparente tutte le interazioni vocali salvate. In particolare, nella categoria “Attività vocale e audio” si trova l’elenco completo delle registrazioni, suddivise per data e ora, che testimonia non solo le domande effettivamente rivolte all’assistente, ma anche eventuali attivazioni involontarie.

Questo archivio permette agli utenti di ascoltare le registrazioni memorizzate, di cancellarle o di disattivare del tutto la funzione di archiviazione delle attività vocali. Tuttavia, molti utenti non sono consapevoli dell’esistenza di questa cartella né delle implicazioni legate alla sua presenza, motivo per cui esistono campagne di sensibilizzazione e approfondimenti giornalistici che mirano a far luce su questo aspetto della vita digitale quotidiana.

La possibilità che Google raccolga conversazioni private ha sollevato non pochi dubbi da parte di esperti di privacy e autorità regolatorie in vari paesi. Negli ultimi anni, infatti, la normativa europea sul trattamento dei dati personali, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), ha imposto alle aziende tecnologiche l’obbligo di garantire trasparenza, sicurezza e consenso esplicito da parte degli utenti per la raccolta e l’uso dei dati.

Google ha quindi implementato aggiornamenti per migliorare la gestione della privacy, consentendo una maggiore personalizzazione delle impostazioni di sicurezza e l’accesso facilitato alle informazioni raccolte. Gli utenti possono ora scegliere di limitare la raccolta di dati audio o disattivare del tutto la funzione di ascolto attivo, pur mantenendo la possibilità di utilizzare alcune funzionalità dell’assistente vocale.

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