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960 euro in arrivo: chi ha diritto al bonus e come verificarlo in pochi minuti

Le novità emergono dalle bozze dei Modelli dichiarativi 2026 pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, che delineano un sistema di agevolazioni fiscaleLe novità nei Modelli dichiarativi 2026: bonus e detrazioni fiscali(www.officinamagazine.it)

Nel contesto di un’economia ancora segnata dall’inflazione, il Governo  introduce un bonus economico fino a 960 euro.

Le novità emergono dalle bozze dei Modelli dichiarativi 2026 pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, che delineano un sistema di agevolazioni fiscali e contributi mirati a contrastare le difficoltà finanziarie di chi vive con redditi medio-bassi, promuovendo al contempo la stabilità lavorativa e abitativa.

Le anticipazioni riguardano principalmente i modelli fiscali più utilizzati, tra cui il Modello 730, il modello per i Redditi delle Persone Fisiche e la Certificazione Unica. Il provvedimento introduce un bonus economico che può raggiungere i 960 euro, riservato ai lavoratori dipendenti e assimilati che rispettano un requisito fondamentale: un reddito complessivo annuo non superiore a 20.000 euro. Questo importo è erogato come beneficio netto e non concorre alla formazione del reddito imponibile IRPEF, garantendo così un vantaggio fiscale immediato.

Per i contribuenti con redditi superiori a questa soglia, fino a 40.000 euro annui, è prevista invece una detrazione fiscale che si applica direttamente sull’imposta lorda, con l’obiettivo di alleggerire la pressione fiscale e incentivare il lavoro stabile. Questa misura è coerente con la strategia generale che mira a sostenere i redditi medio-bassi e premiare le imprese regolari, semplificando al contempo il sistema tributario.

La complessità del cuneo fiscale e i lavoratori incapienti

Un approfondimento recente ha messo in luce alcune anomalie nel meccanismo di calcolo del bonus e delle detrazioni, soprattutto riguardo ai lavoratori “incapienti”, ossia coloro che hanno un reddito da lavoro dipendente inferiore a 8.145 euro e che quindi non pagano IRPEF. Per questi soggetti, spesso esclusi da molte agevolazioni, il bonus fino a 960 euro non è sempre riconosciuto, mentre chi ha redditi complessivi leggermente più elevati potrebbe beneficiare di detrazioni maggiori.

Questo fenomeno, evidenziato da studi sul cuneo fiscale, crea una situazione paradossale in cui alcuni lavoratori con redditi più bassi sono penalizzati rispetto a chi percepisce redditi complessivi più alti, in possibile contrasto con la finalità della normativa. È attesa una revisione legislativa o interpretativa per correggere queste incongruenze e garantire equità nell’erogazione degli incentivi.

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Bonus affitto e sostegno alla locazione per lavoratori e famiglie
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Tra le misure di maggior rilievo spicca il bonus affitto destinato ai lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato nel 2025. In questo caso, il datore di lavoro potrà erogare o rimborsare fino a 5.000 euro annui per coprire canoni di locazione e spese di manutenzione dell’abitazione in affitto, con l’obiettivo di favorire la stabilità abitativa in un momento di forti rincari nel mercato immobiliare.

Parallelamente, diverse amministrazioni locali hanno attivato bandi e fondi specifici per il sostegno all’affitto. A Roma, ad esempio, è operativo il sistema informatico GECOA che gestisce il Contributo Integrativo per il Canone di Locazione 2024, con una piattaforma digitale accessibile fino al 23 giugno 2025. Qui i cittadini possono presentare domanda online utilizzando SPID, CNS o CIE, ottenendo un contributo fino al 40% del canone annuo, con un tetto massimo di 2.000 euro.

Nel Comune di Bologna, invece, si è appena conclusa la raccolta delle domande per il Bando Fondo Affitto 2025, che mette a disposizione quasi 10 milioni di euro tra Comune e Distretti regionali per supportare le famiglie con ISEE fino a 7.360 euro. Il contributo copre dal 20% al 25% del canone annuo di locazione, fino a un massimo di 1.500 o 2.000 euro, a seconda dell’incidenza del costo dell’affitto sul reddito familiare. Le domande sono state raccolte esclusivamente online tramite la piattaforma web regionale, accessibile con credenziali SPID, CIE o CNS, e la graduatoria sarà gestita direttamente dal Comune di Bologna.

Agevolazioni fiscali per imprese e semplificazione normativa

Le bozze dei modelli fiscali 2026 prevedono inoltre un’importante agevolazione per le imprese e gli enti che aderiranno al concordato preventivo biennale 2025-2026: un’imposta sostitutiva che punta a offrire maggiore certezza fiscale e possibilità di pianificare economicamente il futuro, riducendo così l’incertezza che spesso accompagna le procedure concorsuali.

Queste misure, insieme agli incentivi diretti ai lavoratori e alle famiglie, delineano una riforma fiscale che mette al centro la tutela dei soggetti più vulnerabili, la promozione della stabilità lavorativa e abitativa, e la semplificazione burocratica. Tuttavia, resta da vedere se verranno apportate modifiche che correggano le attuali criticità legate al calcolo dei bonus e delle detrazioni, soprattutto per evitare penalizzazioni ingiustificate ai lavoratori con redditi più bassi.

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